L’accurata valutazione ed il trattamento del viso invecchiato richiedono che il chirurgo plastico valuti le alterazioni superficiali dovute ai naturali processi di invecchiamento associate alle modificazioni della struttura morfologica della faccia dovute all’invecchiamento cronologico.
Con l’età oltre ad un variabile grado di ptosi (abbassamento) dei vari distretti della faccia sono presenti sempre variazioni volumetriche dovute essenzialmente alle modificazioni dei compartimenti adiposi del viso.
Dal momento che queste trasformazioni strutturali del grasso rappresentano l’elemento morfologico prevalente nell’invecchiamento del viso, attualmente l’innesto di grasso autologo (lipofilling) rappresenta l’approccio più razionale e valido per il ringiovanimento facciale.
In pratica con il lipofilling ed il suo corredo di “cellule madri” (cellule staminali multipotenti) capaci di differenziarsi in linee cellulari conformi alla zona trattata, si realizza una vera e propria ristrutturazione della faccia sia nei volumi sia nella componente esterna cutanea, ottenuta con materiale autologo e stabile nel tempo.
Oltre ad un evidente ringiovanimento il lipofilling migliora la consistenza e la trama cutanea, la lucentezza ed il colore.
Selezione dei pazienti
Ogni paziente che desideri un aspetto più giovanile rappresenta un buon candidato all’innesto di grasso autologo.
I risultati sono molto più evidenti se i pazienti eseguono dei “ritocchi” a distanza di 6-12 mesi in quanto questa procedura si realizza in vari step. Poiché anche una seduta di lipofilling con innesto di una modesta quantità di grasso può creare ecchimosi ed edema che può durare anche due settimane, la selezione del paziente deve basarsi anche sulla possibilità, di chi si sottopone a questa procedura, di assentarsi dal lavoro o di rivedere i rapporti sociali nel periodo postoperatorio.
Anche se il lipofilling può dare risultati sorprendenti a tutte le età, i candidati ideali sono i soggetti di età compresa tra i 35 e i 50 anni per la maggiore prevedibilità del risultato legata alla cute più strutturata.
Il fotoinvecchiamento di grado avanzato rappresenta un limite al lipofilling perché la cute con profonda elastosi solare tende a presentare irregolarità superficiali anche con innesti modesti.
Ulteriori indicazioni al lipofilling facciale sono le anomalie congenite come la emiatrofia facciale di Romberg o pazienti con riassorbimento del grasso secondario a trattamenti con chemioterapici.
Altre controindicazioni relative sono gravi problemi cronici di carattere medico, come una patologia d’organo avanzata, un elevato PT / PTT (Prothrombin Time/Partia l Thromboplatin Time) sia naturale che dovuto a trattamento con anticoagulanti/antiaggreganti.
I pazienti con una storia clinica di embolia polmonare o trombosi venosa profonda vanno valutati singolarmente, tenendo conto della quantità di grasso da aspirare, del loro stato ormonale e del loro livello di attività nel periodo postoperatorio.
La procedura di innesto può interessare tutti i distretti della faccia: fronte, regione dell’orbita, area periorale, riempimento del solco nasolabiale e labiomentoniero, aumento della linea mascellare, ristrutturazione del mento.
Queste aree possono essere trattate in un unico intervento o in varie procedure ed in molti casi viene associato il trattamento contestuale o preventivo con fattori di crescita piastrinici.
Il lipofilling viene sempre eseguito in anestesia locale con sedazione vigile in regime di chirurgia ambulatoriale.
La durata è variabile da ½ ora a 1 ora .