COSA SONO I NEVI
Il nevo (meglio conosciuto come neo) è un tumore benigno dell’epidermide che consiste in una circoscritta area cutanea iperpigmentata e persistente di varia morfologia e tipologia:
- Nevi melanocitici: congeniti (amartomi) o acquisiti (neoplasie benigne), che si presentano come macchie dal colore estremamente variabile, piatti o rilevati, derivanti dai melanociti, cellule deputate alla produzione della melanina.
- Nevi vascolari: papule generalmente rilevate per la presenza di sangue di colore rosso variabile distinte in angiomi ed emangiomi.
- Nevi dermici: più propriamente si tratta di lesioni cutanee malformative composte di natura ectodermica. I più comuni hanno le caratteristiche di nevi sebacei, verrucosi e follicolari
QUANDO UN NEVO MELANOCITICO SI TRASFORMA IN MELANOMA
Un tumore benigno può diventare maligno e le cause principali sono l’esposizione ai raggi UV che compromettono la funzione del gene oncosoppressore e la predisposizione genetica. Il melanoma non è il tumore cutaneo più frequente, ma è sicuramente il più pericoloso, poiché, se non immediatamente diagnosticato può essere letale (75% di casi di decesso per tumore cutaneo).
Nella valutazione macroscopica di possibili melanomi si utilizza la regola denominata ABCDE, applicata ad una macchia cutanea per la quale si sospetta la trasformazione, che tiene conto delle peculiarità che seguono:
- Asimmetry (asimmetria) dimensionale di una parte della macchia.
- Bord (bordi/margini) irregolari.
- Color (colore) Il melanoma è policromo.
- Dimension (dimensioni/grandezza) superiore ai 6 millimetri.
- Evolution (evoluzione/modifiche) nel tempo.
Al melanoma più aggressivo, quello nodulare, la regola suddetta si modifica aggiungendo ancora E, F e G:
- Elevation (rilevatezza sul piano cutaneo) il melanoma è rilevato
- Firm (duro/rigido) alla palpazione il melanoma si presenta consistente
- Growing (maturazione/crescita) la crescita è molto rapida.
LA FREQUENZA
Il melanoma si manifesta intorno ai 30 e i 60 anni, con una leggera prevalenza del sesso femminile, dove si localizza più frequentemente agli arti inferiori; nel sesso maschile si presenta più comunemente sulla faccia posteriore del tronco.
La diretta relazione con l’irraggiamento UV è comprovata dalla prevalenza geografica in aree specifiche con radiazioni intense.Quando non è precocemente individuato, le sue cellule possono staccarsi e raggiungere, attraverso il circolo emato-linfatico, i linfonodi o qualunque organo e dare origine a metastasi.
IL TRATTAMENTO CHIRURGICO
Il melanoma, deve essere escisso chirurgicamente in modo ampio (da 1 a 3 cm) e il lembo asportato viene sottoposto ad esame istologico. La possibile diffusione metastatica viene valutata e stadiata secondo una procedura di biopsia del cosiddetto linfonodo sentinella così definito perché rappresenta la prima stazione linfatica ad essere interessata da una possibile metastasi. E’ fondamentale per capire se vi è stata una diffusione organica del tumore. Eventualmente verrà associata terapia opportuna per evitare recidive (frequenti) o, in caso di metastasi, di gestione multidisciplinare (dermatologo, chirurgo plastico oncologo).
LA PREVENZIONE
- Evitare esposizioni solari intermittenti ed intense, comprese le lampade artificiali, perché non danno il tempo alla pelle di mettere in atto le naturali difese, in special modo in età infantile o senile.
- Evitare comunque e sempre le ore più calde ed utilizzare sempre i filtri solari in modo corretto.
- Ricordare che l’imbrunescenza della cute dovuta all’applicazione degli auto-abbronzanti, non ha alcuna contro-indicazione ma ha la sola valenza estetica e quindi non costituisce alcuna protezione nei confronti delle radiazioni.
- Valutare i propri fattori di rischio: fototipo, numero di nei, terapie in atto.
- Effettuare autovalutazione secondo la regola ABCDE e sottoporsi a visite dermatologiche periodiche e puntuali con sistemi di mappatura e classificazione delle macchie valutate con microscopio ad epiluminescenza.
I NEVI/MELANOMI DELLE PALPEBRE E DELLA CONGIUNTIVA
I tumori pigmentati degli annessi oculari (palpebra, congiuntiva ed orbita) sono neoplasie fortunatamente rare ma che quando presenti sono responsabili di gravi problematiche sia oculari che sistemiche.
La competenza e al specializzazione in questo specifico settore è fondamentale in quanto la conoscenza e lo studio delle lesioni cutanee è sovrapponibile al trattamento delle lesioni oculari.
Per questo al trattamento di queste lesioni è dedicato il chirurgo specialista in oftalmoplastica che ha le competenze per poter valutare e trattare i tumori degli annessi oculari e nello stesso tempo adottare procedure che rispettino la funzionalità del globo oculare.